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Viaggi (della mente)

Haha-Jima (Isola Madre)

Con appena 450 abitanti e 20 km² questa isola a quasi 1000 km di distanza, a sud, dal Giappone, è veramente uno dei posti dove non ti aspetti di trovare street view, ma tant’è, la costanza e perseveranza dei Giapponesi è tale, per cui, immagino, se tutto il Giappone andava mappato, anche questa isoletta meritava di essere inclusa.

Ex roccaforte della seconda guerra mondiale, ha perso gran parte della popolazione e delle fortificazioni, lasciando spazio al verde, ad un porto turistico commerciale.
Ha praticamente una sola strada che la attraversa, da Nord a Sud, offrendo in entrambi i punti scenari suggestivi sull’Oceano; se vogliamo, la parte a Sud è più “avventurosa” in quanto, ad un certo punto, la strada si interrompe, proseguendo con percorsi naturalistici, fino ad arrivare al punto estremo dell’isola, una terrazza panoramica sul mare veramente spettacolare.

Il panorama a Nord …
E quello a Sud

Isola che vive sulla pesca commerciale, ha il suo bel mercato del pesce, un porto da cui poter osservare il tramonto in tranquillità, magari sorseggiando il rum locale (che si chiama “mother” come l’isola) ricavato dalle canne da zucchero che si coltivano all’interno.

Qualche negozio e la locale stazione di Polizia fanno da cornice a questo villaggio tranquillo e ordinato, con le famigliole che fanno il giro in spiaggia e gli escursionisti che si spingono sui panorami a picco sulle scogliere del sud dell’isola.

Oltre al rum, che ha la particolarità di “riposare” in casse poste sul fondale marino. Pare infatti che intorno al 1800 un vascello inglese naufragò in quelle acque, e il vino e i liquori estratti dal relitto, qualche anno dopo, furono considerati deliziosi. Da allora il rum viene messo sul fondale per più di un anno, e poi verificato e imbottigliato. Questa tradizione, interrotta negli anni é stata poi ripresa solo recentemente, e pare dia un gusto molto particolare.

Un altra curiosità riguarda il grosso fico che si trova sull’estremità interna del molo; a quanto pare, è consuetudine che le donne si ritrovino verso il tramonto, sotto il fico, con una birra in mano per fare un “ficus party” per chiacchierare un po’ del più e del meno.

Il fico gigante